È sensato definire delle esclusioni per la gestione collettiva volontaria?

Nel caso della «gestione collettiva volontaria», le esclusioni sono sensate se gli autori o gli editori non sono più i titolari dei diritti o se gestiscono con successo una propria attività di concessione di licenze. Un autore di fumetti che trasferisce i diritti a un datore di lavoro o a un committente non può più trasferirli a ProLitteris e deve definire delle esclusioni. In questo caso, entra in gioco l'esclusione del settore «Art» o «l’esclusione Art individuale» per una determinata opera. Lo stesso vale per le opere commissionate per la SSR o per i produttori del settore audiovisivo. In questo caso, il settore «Audio» deve essere escluso.

Per la maggior parte degli autori e degli editori, un'esclusione dalla «gestione collettiva volontaria» nei settori «Art» o «Audio» non sarebbe sensata. ProLitteris ha stipulato contratti e accordi quadro con molti utilizzatori, quali musei o organismi di diffusione radiotelevisiva, con condizioni di licenza e importi di diritti d’autore negoziati, basati su un certo potere di contrattazione – cosa che spesso non è possibile per i singoli aventi diritto. Inoltre, le licenze per l’estero possono essere concesse attraverso la rete di società partner, il che richiede un notevole know-how in merito agli altri mercati e ordinamenti giuridici. Nemmeno per i titolari di diritti con un management professionale è scontato che dispongano di una tale possibilità.


Aggiornato il: 06/08/2022

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